giovedì 8 agosto 2013

Passeggiando per Bologna

Una settimana libera, sette giorni tutti per me sembrano una manciata copiosa di tempo per fare tutto quello per cui non ho mai un attimo libero. Così, un martedì, vado a trovare un’amica-collega archeologa che abita a Bologna e lavora al Museo della Storia di Bologna (Palazzo Pepoli);  anche lei ha due giorni di riposo e con tutto questo tempo davanti a noi, ci sentiamo entrambe in vacanza.
E’ una giornata calda, piena di sole e vento; ci piace passeggiare per il centro della città chiaccherando e fermandoci ogni tanto a guardare alcune cose note che ci piacciono e le curiosità cittadine, tra cui un’insegna in stile liberty che reca le parole “Diurno Cobianchi”, un locale dove ci si poteva fermare, fare un sonnellino e una doccia per poi ripartire, che riporta esattamente il mio cognome.
Nonostante ci lavori tutti i giorni dell’anno, Francesca mi propone di andare a visitare il suo museo; è nuovissimo, mi dice, ti piacerà perché è ricco di curiosità su Bologna ed è all’avanguardia per l’utilizzo delle nuove tecnologie espositive.
Acconsento, non rifiuto mai una visita ad un museo, è un luogo d’incontro come un altro; così arriviamo e mi preparo a conoscere la storia di Bologna. Attraverso un percorso che sfrutta gli accorgimenti dell’archeologia sperimentale, della scenografia teatrale, dell’architettura e della grafica 3D, mi dimentico di essere all’interno di uno spazio chiuso  e ben delimitato, per ritrovarmi davvero a passeggiare nei secoli della città.  Ritornando nel 2013, mi aspetto di trovare l’uscita e invece ho imboccato un altro percorso dedicato interamente a Bologna e ai suoi abitanti e visitatori.
Attraverso una grande mappa rappresentata da una veduta aerea zenitale di Bologna, ogni persona è invitata a scrivere un pensiero su un post-it per poi attaccarlo sulla mappa nel luogo che ha suscitato interesse, emozione, curiosità; i post-it sono talmente tanti e scritti in lingue diverse tra di loro che il “tracciato emotivo” si perde, ognuno ha sentito il bisogno di condividere con altri un pensiero su Bologna.
Francesca mi dice che spesso sono costretti a rimuovere quei foglietti da quanti sono, per creare spazio ai nuovi visitatori; peccato, penso io, ma nulla è perduto perché voltandomi, trovo un pannello multimediale con un pc che racconta il progetto “Percorsi emotivi” e che dato vita a questa parte del museo.
Si tratta di un sito che funziona da geoblog multiutente, dove gli abitanti di Bologna sono invitati a lasciare un pensiero, un’emozione, un ricordo che abbia a che fare con la città, in modo da condividere con altri utenti le proprie sensazioni legate ai luoghi, all’abitare e al vivere Bologna. Il risultato è uno storytelling digitale che crea partecipazione e conoscenza sulla vita cittadina, un archivio d’informazioni in costante aggiornamento. Da tutto ciò sono nate delle mappe tematiche che hanno illustrato con diverse modalità, gli avvenimenti più rappresentativi, e tutta una serie di attività come le passeggiate urbane che creano un rapporto dinamico tra la città e i suoi cittadini.
Ho rivolto il mio pensiero a ogni città italiana, dalla più grande alla più piccola come Rovigo e a quanto potremo conoscere di più su noi stessi e sul luogo che viviamo ogni giorno… potremmo imparare a mettere in pratica i concetti di tutela e salvaguardia del patrimonio pubblico, di relazione e tolleranza di chi è con noi ogni giorno alla porta accanto, potremo riappropriarci della nostra identità.

Valeria

Maggiori info su Associazione Mappe Urbane

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