lunedì 21 giugno 2010

Progetto "Foresta nascosta" e Yes Men

Con l'incontro di lunedì 14 giugno si è iniziato un percorso di autoformazione nel quale ogni persona "dona" le proprie conoscenze al gruppo di lavoro, in modo che ogni componente abbia delle risorse da utilizzare. Anna ha parlato del progetto "Foresta nascosta", mentre Serena ha fatto una panoramica sul mondo del nuovo attivismo sociale e artistico, e in particolare sul lavoro degli "Yes men".

Foresta Nascosta è un'installazione collettiva in progress, un progetto pubblico che intende realizzare "l'album di famiglia della città", San Giuliano Milanese, attraverso la raccolta delle storie personali e delle fotografie di famiglia delle persone che ci vivono. Gli autori (un architetto, un sociologo e un ricercatore nel campo del welfare) hanno selezionato cinque quartieri che rappresentano cinque decenni di storia urbanistica e sociale della città, che si differenziano tra loro per disegno urbanistico, tipologia edilizia e composizione sociale. L'operazione avviene attraverso vari mezzi, nei due container (Bar delle storie e Museo temporaneo di quartiere) avviene l'incontro e l'esposizione; sulla stampa locale il dialogo con la città; con le affissioni pubbliche l'inserimento nel tessuto della città. Un reale radicamento e una risorsa per la città, anche al termine del lavoro, sono garantiti dal fatto che vengono coinvolti ragazzi del luogo, a cui viene data la possibilità di riscoprire la propria città e le proprie radici e allo stesso tempo di ricevere formazione. Il loro compito è di incontrare gli abitanti, raccogliere interviste e foto, trascrivere e archiviare tutto. Tutte le info sono tratte dal sito, a cui si rimanda per chiarimenti: www.forestanascosta.net

Gli Yes Men sono due attivisti americani Andy Bichlbaum e Mike Bonanno, che attraverso azioni di culture jamming, ovvero interferenza culturale, mirano a rendere palesi le logiche perverse del mondo economico così come viene gestito dalle grandi multinazionali o da importanti organismi istituzionali quali il Wto (Worls Trade Organization) ovvero l’organizzazione mondiale del commercio, una delle loro vittime preferite! Le forme di jamming a cui danno cita passano attraverso la parodia e il gioco. Il loro obiettivo è smascherare ciò che viene spacciato per vero e giusto, seguendo la logica debordiana secondo cui il “ vero è un momento del falso”. Varie sono le tecniche che mettono in pratica per portare avanti i loro obiettivi.In primis il plagio dei siti. Questa azione prevede di clonare un sito esistente, come hanno fatto con quello del Wto, creando un falso sito, in questo caso un ulteriore “gatt.org” al quale molti ignari navigatori hanno fatto riferimento considerandolo il sito ufficiale del Wto. A seguito di ciò gli Yes Men sono stati ufficialmente invitati, in qualità di funzionari del Wto, ad importanti conferenze su temi di commercio mondiale. Ovviamente i due attivisti hanno colto la palla al balzo ed hanno deciso di mettere in atto un’altra delle performance che li contraddistingue e che hanno definito “Identity correction”. Consiste nel rubare l’identità di una persona che possiede alte cariche e sfruttare la sua posizione per rendere pubbliche le attività illecite portate avanti da importanti istituzioni, all’insaputa di noi normali cittadini. Gli stessi si sono infatti più volte presentati in qualità di funzionari del Wto proponendo conferenze del tutto particolari in cui denunciavano i problemi causati dalle logiche del mercato capitalistico.
Un’altra pratica che li contraddistingue è quella di creare e diffondere copie di giornali falsi, come hanno fatto con il New York Times, nel quale hanno inserito una serie di notizie shockanti di controinformazione. Ancora, si sono presentati alla Bbc come funzionari della Dow Chemical la multinazionale chimica coinvolta nel Disastro di Bhopal in India avvenuto nel 1984, nel quale morirono 20.000 persone, causando inquinamento ambientale persistente ai giorni nostri e per il quale ancora nessuna sentenza d’accusa era mai stata emessa. ( Si è ottenuta un sentenza d’accusa per otto persone solo alcune settimane fa). Spacciandosi per un falso funzionario, Bonanno dichiarò alla tv pubblica che la Dow Chemical avrebbe ripagato le spese mediche a color che avevano subito la grave tragedia. Ovviamente ciò era falso ma, la notizia ha causato una brusca caduta dei titoli di borsa della multinazionale, e al contempo loro avevano raggiunto lo scopo di riportare alla memoria la grave situazione delle persone che ancora vivevano in quell’area e la mancanza di condanne nette nei confronti di coloro che erano implicati nel disastro.

Le attività degli Yes Men rientrano in forme radicalizzate di Net. Art, e in particolare rientrano nell’ambito del Hacktivism. Si tratta un neologismo formato da hacking e attivism, che indica tutte quelle forme dirette di propaganda e attivismo sociale come picchetti, boicottaggi, manifestazioni, spesso associato all’uso delle nuove tecnologie quindi sit in virtuali, net strike e quant’altro. Nonostante si tratti di pratiche illegali gli Yes Men nelgi ultimi anni hanno portato avanti numerose performance. Per conoscere meglio chi sono gli Yes Men si può vedere il loro ultimo documentario dal titolo “The Yes Men Fix The Wolrd” del 2009 oppure visitare il loro sito internet www.yesman.com
Per approfondire si può inoltre visitare il sito www.wikiartpedia.org, in particolare la voce Yes Men, un intero sito dedicato alla Net.art con un archivio di schede sui net.artisti e le loro opere.

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