Bassetti, zaino in spalla, ha percorso a piedi il grande raccordo anulare di Roma per conoscere il luogo e le persone che lo abitano. Ha scoperto che il raccordo è una di quelle aree che perdono la propria identità e questo perdersi diventa un piacere (concetto espresso ne "Le città invisibili" di Italo Calvino). Durante questo sopralluogo, Bassetti ha scoperto anche che è il tempo a sostituire lo spazio (spazio che deve essere donato dalla città ai cittadini secondo Renato Nicolini) e che il raccordo non è altro che una costruzione fatta per organizzare ma che nasconde le cose vicine.
Ne è uscita quindi una mappatura della quotidianità, dove Roma con un forte passato tangibile, ha difficoltà ad accettare il presente; Roma è una "baldracca" e per chi viene da fuori, non rimane che aderire alle regole del vivere romano. Ma Roma di regole non ne ha.
Nel film i luoghi sono un pretesto per raccontare le storie delle persone che li abitano...
Nei giorni scorsi il cast di Sacro GRA è salito in pullman con una selezione di giornalisti per un viaggio sui luoghi del film, con soste e racconto in ogni luogo "topico".
Nessun commento:
Posta un commento