mercoledì 27 febbraio 2013

Nuovi immaginari



Anche il terzo appuntamento di formazione è arrivato puntuale come previsto dal calendario del progetto Habitat. Sabato 16 Febbraio abbiamo avuto il piacere di condividere l'intera giornata con Lisa Parola di a.titolo. Le nostre aspettative non sono state tradite, è stata una giornata intensa, che ci ha aperto nuovi orizzonti ed ha lasciato nei nostri appunti un bel po’ di parole nuove.
Lisa Parola fa parte dell'associazione non profit a.titolo “Progetti per l'arte contemporanea” dal 1997, anno di nascita del collettivo, che ha sede ed opera a Torino. Spazio XY ha avuto la fortuna di condividere con lei anche una proficua cena pre-formazione, perché ci ha raggiunto già dal venerdì sera. Fin da questo primo momento Lisa ci ha aiutati in quella parte di formazione che ancora mancava: lavorare sul concetto di arte pubblica, sull'utilità dell'arte e sulle pratiche che Habitat avrebbe potuto adottare. Subito ha creduto nel progetto e ci ha trasmetto una forte energia e voglia di fare per il giorno dopo.
Durante la mattinata Lisa ha analizzato nel dettaglio alcuni casi che l'associazione ha realizzato nella città di Torino e che hanno ottenuto un risvolto positivo nel territorio urbano. E' stato un momento di scambio utilissimo. Personalmente mi sono chiesta come Habitat possa intervenire nel territorio rodigino e come può l'arte urbana rendersi utile, diventando qualcosa che sia davvero Habitat a Rovigo.
L'arte urbana prevede che le opere d'arte abbandonino gli spazi canonici in cui di solito vengono relegate - come i musei - e che entrino all'interno di luoghi meno istituzionali come strade, quartieri, e tutto ciò che è pubblico ed appartiene alla collettività. Il nostro interesse si è rivolto subito a capire come la partecipazione di noi tutti potesse dare vita a forme di arte urbana. Lisa non ci ha dato la soluzione, ma ci ha fatto capire che gran parte delle risposte risiedono nella nostra capacità di costruire nuovi immaginari. E' necessario abbandonare tutte le parole di plastica che quotidianamente usiamo per definire i processi di partecipazione collettiva; parole oramai vuote, se non contestualizzate a dovere. Ci ha proposto, invece, di immaginare parole nuove, che solo la nostra città ed il nostro vivere Rovigo possano regalarci. Ha messo in moto una bella ricerca attiva, che porteremo avanti costantemente.
Durante il pomeriggio Lisa ci ha accompagnati in una camminata che ha toccato i luoghi di Rovigo che per noi costituiscono il lessico urbano della città, ossia i nostri punti di orientamento. E' stato soprattutto divertente vedere un folto gruppo di persone di tutte le età (quasi trenta!) girare con mete precise per Rovigo e fermarsi spesso, col naso all'insù, a commentare quello che vedevamo. Abbiamo portato Lisa in diversi punti chiave di nostro interesse: Piazzetta Soccorso, Piazza XX Settembre, Piazzetta All’Ara, l’ex-Caserma dei Pompieri in pieno centro storico, Piazza Matteotti, l'ex stazione delle corriere (un posto, anche se non sembra, a cui ci siamo scoperti tutti affezionati per i tanti ricordi) il centro commerciale Le Torri, Parco Maddalena e la mai inaugurata casa di quartiere tra Via Canova e Viale De Gasperi in Commenda, fino a tornare alla base del Centro Don Bosco.
Lisa ci ha aiutati a guardare cose di Rovigo che davamo per scontate, non nel senso che non prestiamo loro attenzione, piuttosto che non vediamo con gli occhi giusti.
Dobbiamo imparare a rovesciare le cose ed a ricostruire le storie; come quelle dei monumenti, i quali non sono solo quello che simboleggiano, ma che portano con sé anche la propria storia intrinseca, silente e perpetua.
E' stata una giornata senza precedenti, che ci ha proiettati verso il nostro prossimo obiettivo: entrare a fondo nel territorio che viviamo, perderci nello spazio della città - sia fisico che irreale - per poi riprenderci, pronti a vedere ciò che ci circonda in modo nuovo. E che il lavoro continui!


Serena

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