Dopo una serie di Biennali affidate a eminenti critici o storici, il settore quest’anno è stato nuovamente affidato a un architetto, Kazuyo Sejima. Prima donna a dirigere la Biennale Architettura, Sejima è stata recentemente insignita del prestigioso Pritzker Architecture Prize 2010 (insieme a Ryue Nishizawa).
Il titolo suggerisce che l’architettura ha il compito di creare degli spazi reali che agevolano la comunicazione tra gli individui, in un’epoca in cui le tecnologie più avanzate sostituiscono il dialogo diretto tra le persone. Per superare la condizione di isolamento e restituire un nuovo senso alle comunità, l’architetto piuttosto che concentrarsi su grandi utopie, dovrà cercare di realizzare visioni funzionali al presente. Sejima concepisce luoghi fluidi e privi di gerarchie che permettono una relazione continua tra esterno e interno, incoraggiando la capacità dei partecipanti di interpretare lo spazio.
«Una mostra di Architettura può aiutare utilizzando il proprio linguaggio, che non è solo quello della documentazione ma quello dell’emozione visiva, che porta a intuire e pensare possibilità nuove e diverse rispetto al quotidiano e al consueto. People meet in architecture vuol anche dire che we become people in architecture; è appunto nella res publica che l’uomo corona il proprio sforzo di costruire la civiltà dell’uomo» dichiara Paolo Baratta.
«In quanto architetto, ritengo che sia compito della nostra professione utilizzare lo “spazio” come un mezzo con cui formulare il nostro pensiero» dichiara Sejima.
La biennale
Andiamo a vedere se tutte queste belle parole trovano corrispondenza nei progetti?
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